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zione medesima che quella del sole. Ma per tal via non è
già possibile verificarlo nella terra; non aven do ella
un altra o più lune, onde comparare i tempi delle loro ri-
voluzioni con le loro distanze da essa terra.  Se non fos-
se disse la Marchesa  che per quanto ho raccolto da
voi, i Neuto niani fanno tanto il poco caso delle proba-
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bilità, parmi che non sa rebbe da mettere in dubbio che
la cosa proceda allo stesso modo anche nella terra. Ma
così stretto è l instituto della loro filosofia, che anche le
probabilità le meglio fondate non occorre metterle in
campo.  Certo è  io risposi  che non si sarebbono mai
dati pace, se un altra via trovata non avessero da giugne-
re alla dimo strazione: e ciò fu comparando il moto de
gravi cadenti qui presso alla terra col moto della luna. Se
fosse possibil mai, ch ella venisse a cadere sopra la terra,
sono assicurati, e sapete, cb e non si as sicurano per co-
sì poco, che la forza che di là su la tirerebbe in basso sa-
rebbe tremila e secento volte minore della forza che tira
in basso i nostri gravi quaggiù. La luna è lungi dal centro
della terra sessanta mezzi diametri della medesima terra,
o sia sessanta di quelle misure, delle quali i corpi ne so-
no lungi una sola; e il quadrato di sessanta è tremila e se-
cento, né più né meno.
 Molto bravamente  disse la Marchesa  sono arri-
vati i neutoniani alla dimostrazione: ed egli mi pare pro-
prio un danno che non sia possibile che la luna venga a
cadere sopra la terra. Potrebbono dare in tal modo qua-
si l ultima mano a loro computi, o vedergli confermati
più che mai. E che bella occasione non sa rebbe anche
cotesta per gli altri filosofi? potrebbono poggiare a lor
diletto per quei monti e scendere per quei valloni, che vi
veg gono per entro col cannocchiale: e a moltissimi poi
sarebbe dato di riavere, senza fare il viaggio di Astolfo,
l ampolla del loro sen no, che perdettero qui in terra in
tante vane speculazioni.  Quel lo  io ripresi a dire 
che vi sarebbe in tal fatto di più curioso si è che la terra
non si starebbe mica ad aspettar la luna a piè fer mo;
ché, movendo anch essa, le si farebbe incontro.  Come
in contro?  tosto soggiunse la Marchesa.  È egli forse
fermato que sto patto tra pianeti: che qual di loro venis-
se a muovere verso del l altro, l altro dovesse andargli
incontro, quasi per fargli accoglien za?  Al certo,  io
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risposi  se ci fosse un tal patto, molto bene sarebbe ga-
rantito dall attrazione vicendevole che hanno tra loro.
Se in due tavolette di sughero si fanno galleggiar sull ac-
qua un pezzo di calamita ed uno di ferro, a poca distan-
za l uno dall altro, vedesi non meno correre il ferro ver-
so la calamita, che la calamita verso il ferro: e se si ritiene
questo o quella, qual de due non è ritenuto corre verso
l altro. Ancora l ambra, che strofinata ha po tere di at-
trarre a sé varie specie di corpi, appesa ad un filo in mo-
do che stia libera in aria, si fa incontro essa medesima a
que corpi che se le presentano, e gli seconda in tutti i
loro movimenti.  La cosa adunque,  disse la Marchesa
 riesce a questo: poiché il sole attrae i pianeti, anche i
pianeti attraggono il sole: i primari at traggono i secon-
dari, e sono da essi attratti; i secondari si attraggo no si-
milmente l un l altro.  E finalmente  io soggiunsi  i
corpi tutti tirati sono, e tutti tirano, come disse ad altro
intendimento il maggior nostro poeta.
 Ma tante e sì diverse attrazioni  ripigliò la Marche-
sa  non dovrebbono elleno, incrocicchiandosi e quasi
combattendo tra loro, causare nella universalità delle
cose una qualche confusio ne?  Sì,  io risposi  se su-
bordinate non fossero alle leggi più severe e più strette,
che già non è pericolo sieno per trasgredire giammai.
L attrazione in ciascun pianeta è maggiore o minore, se-
condo che più o meno contiene di materia; e lungi da es-
so se ne va scemando, secondo che cresce il quadrato
della distanza. Muo vendosi come fanno, e trovandosi
tra loro ora più ed ora meno vi cini, va continuamente
variando l effetto dell attrazione degli uni sopra degli al-
tri. Quindi ne avvengono alcune irregolarità ne loro
movimenti, o vogliam dire disordini, che già non isfuggi-
rono al Neutono, il quale, armato sempre della più fina
geometria, seppe assoggettargli al calcolo e assegnarne
sino agli effetti più minimi. Quando i pianeti si trovasse-
ro tutti dalla medesima banda, non si crederebbe egli,
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Madama, che dovessero sconcertare non poco il sistema
celeste, operando tutti con l attrazion loro di compagnia
contro al sole?  Sì certo  rispose la Marchesa.  Terri-
bile sa rebbe una così fatta congiura, e tale da mettere io
gran pensieri la immobile maestà del sole, non forse egli
dovesse discendere di soglio, e dei pianeti non essere
più il re.  Così pare veramente; io soggiunsi  e Dio sa
ancora quali altre funeste conseguenze ap prendere po-
tesse uno umore tanto o quanto maninconico. Ma consi-
derando che il sole, vastissimo come egli è, contiene in
sé più materia che tutti gli altri pianeti presi insieme; e
considerando che i pianeti più vicini al sole, che più for-
temente operano sopra di lui, sono anche i più piccioli,
altri può viver sicuro. Quand anche le forze di tutti i
pianeti unite fossero contro al sole, vano sarebbe ogni
loro sforzo. Egli è dimostrato che non lo smuoverebbon
dal proprio sito che di un solo al più de suoi diametri.
Simile al Giove di Omero, che sfida la turba degli altri
dei, e se ne sta fermo ed immobile, tenendo in mano l un
capo della catena d oro, mentre all altro capo adopera-
no tutti ogni lor possa, collegati insieme con tro di lui. 
Bella e grandiosa immagine,  disse la Marchesa  onde
da quell antico poeta fu come adombrata l armonia e
l or dine, che i più acuti nostri filosofi ravvisano
nell universo.  La luna  io continuai a dire  è più di
ogni altro corpo celeste sog getta nel suo movimento a
disordini e a irregolarità; e ciò a cagione principalmente
della situazion sua. Oltre all attrazione della terra sente
fortemente quella ancora del sole: e questa quando più
ga gliarda e quando meno, secondo che, girando intorno
alla terra, e trovandosi ora in opposizione ed ora in con- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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