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le tenebre si accendessero di tanti occhi infuocati, tutto
in giro. Poi le pecore si arrestavano immobili, strette fra
di loro, col muso a terra, e il cane finiva d abbaiare in un
uggiolato lungo e lamentevole, seduto sulla coda.
Se sapevo! pensava Carmenio era meglio dire a
curatolo Decu di non lasciarmi solo .
Di fuori, nelle tenebre, di tanto in tanto si udivano i
campanacci della mandra che trasalivano. Dallo spira-
glio si vedeva il quadro dell uscio nero come la bocca di
un forno; null altro. E la costa dirimpetto, e la valle
profonda, e la pianura della Lamia, tutto si sprofondava
in quel nero senza fondo, che pareva si vedesse soltanto
il rumore del torrente, laggiù, a montare verso il casola-
re, gonfio e minaccioso.
Se sapeva, anche questa! prima che annottasse corre-
va al paese a chiamare il fratello; e certo a quell ora sa-
rebbe qui con lui, ed anche Lucia e la cognata.
Allora la mamma cominciò a parlare, ma non si capi-
Letteratura italiana Einaudi 95
Giovanni Verga - Novelle Rusticane
va quello che dicesse, e brancolava pel letto colle mani
scarne.
Mamma! mamma! cosa volete? domandava Car-
menio ditelo a me che son qui con voi!
Ma la mamma non rispondeva. Dimenava il capo an-
zi, come volesse dir no! no! non voleva. Il ragazzo le mi-
se la candela sotto il naso, e scoppiò a piangere dalla
paura.
O mamma! mamma mia! piagnucolava Carmenio
. O che sono solo e non posso darvi aiuto!
Aprì l uscio per chiamare quelli della mandra dei fi-
chidindia. Ma nessuno l udiva.
Dappertutto era un chiarore denso; sulla costa, nel
vallone, laggiù al piano come un silenzio fatto di bam-
bagia. Ad un tratto arrivò soffocato il suono di una cam-
pana che veniva da lontano, nton! nton! nton! e pare-
va quagliasse nella neve.
Oh, Madonna santissima! singhiozzava Carmenio
. Che sarà mai quella campana? O della mandra dei fi-
chidindia, aiuto! O santi cristiani, aiuto! Aiuto, santi cri-
stiani! si mise a gridare.
Infine lassù, in cima al monte dei fichidindia, si udì
una voce lontana, come la campana di Francofonte.
Ooooh& cos èeee? cos èeee?...
Aiuto, santi cristiani! aiuto, qui da curatolo De-
cuuu!...
Ooooh& rincorrile le pecoreee!... rincorrileeee!...
No! no! non son le pecore& non sono!
In quella passò una civetta, e si mise a stridere sul ca-
solare.
Ecco! mormorò Carmenio facendosi la croce.
Ora la civetta ha sentito l odore dei morti! Ora la mam-
ma sta per morire!
A star solo nel casolare colla mamma, la quale non
parlava più, gli veniva voglia di piangere. Mamma, che
avete? Mamma, rispondetemi? Mamma avete freddo?
Letteratura italiana Einaudi 96
Giovanni Verga - Novelle Rusticane
Ella non fiatava, colla faccia scura. Accese il fuoco, fra i
due sassi del focolare, e si mise a vedere come ardevano
le frasche, che facevano una fiammata, e poi soffiavano
come se ci dicessero su delle parole.
Quando erano nelle mandre di Resecone, quello di
Francofonte, a veglia, aveva narrato certe storie di stre-
ghe che montano a cavallo delle scope, e fanno degli
scongiuri sulla fiamma del focolare. Carmenio si ram-
mentava tuttora la gente della fattoria, raccolta ad ascol-
tare con tanto d occhi, dinanzi al lumicino appeso al pi-
lastro del gran palmento buio, che a nessuno gli bastava
l animo di andarsene a dormire nel suo cantuccio, quella
sera.
Giusto ci aveva l abitino della Madonna sotto la cami-
cia, e la fettuccia di santa Agrippina legata al polso, che
s era fatta nera dal tempo. Nella stessa tasca ci aveva il
suo zufolo di canna, che gli rammentava le sere d estate
Juh! juh! quando si lasciano entrare le pecore nelle
stoppie gialle come l oro, dappertutto, e i grilli scoppiet-
tano nell ora di mezzogiorno, e le lodole calano trillando
a rannicchiarsi dietro le zolle col tramonto, e si sveglia
l odore della nepitella e del ramerino. Juh! juh! Bam-
bino Gesù! A Natale, quando era andato al paese, suo-
navano così per la novena, davanti all altarino illuminato
e colle frasche d arancio, e in ogni casa, davanti
all uscio, i ragazzi giocavano alla fossetta, col bel sole di
dicembre sulla schiena. Poi s erano avviati per la messa
di mezzanotte, in folla coi vicini, urtandosi e ridendo
per le strade buie. Ah! perché adesso ci aveva quella spi-
na in cuore? e la mamma che non diceva più nulla!! an-
cora per mezzanotte ci voleva un gran pezzo. Fra i sassi
delle pareti senza intonaco pareva che ci fossero tanti
occhi ad ogni buco, che guardavano dentro, nel focola-
re, gelati e neri.
Sul suo stramazzo, in un angolo, era buttato un giub-
bone, lungo disteso, che pareva le maniche si gonfiasse-
Letteratura italiana Einaudi 97
Giovanni Verga - Novelle Rusticane
ro; e il diavolo del San Michele Arcangelo, nella immagi-
ne appiccicata a capo del lettuccio, digrignava i denti
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